UN SECOLO DI BORIO MANGIAROTTI
di Edoardo De Albertis
CEO Borio Mangiarotti SpA
E' con orgoglio ed emozione che mi trovo oggi a festeggiare i cento anni della nostra società. Orgoglio perché di cose ne abbiamo fatte veramente tante. Il territorio nazionale, ed in particolare la città di Milano, sono costellati di nostre realizzazioni piccole e grandi.
Già a partire dagli Anni ’20 comincia a delinearsi quella che sarà una costante caratteristica nella metodologia di intervento dellʼimpresa: la correttezza e la qualità esecutiva dei manufatti a lei affidati.
Caratteristiche che contribuiscono a creare un particolare rapporto di fiducia tra committente, progettista e costruttore, testimoniato dalle collaborazioni durevoli e ricorrenti con clienti di prestigio e con alcuni dei più interessanti architetti del periodo. Importanti sono anche i rapporti con gli Enti Pubblici e in par-ticolare con lo IACP di Milano per cui l'impresa realizza nu-merosi quartieri. Accanto allʼedilizia civile comincia a svilup-parsi il settore industriale con importanti realizzazioni in tutta Italia per la Breda, la Pirelli, la CGE, la Cokapuania, la Banca Commerciale Italiana e la Montecatini.
Degni di nota sono anche gli interventi nell’edilizia religiosa di inizio Anni ’60 per la costruzione di nuove chiese e case parrocchiali a Milano promossi dal Cardinal Montini. Dopo la metà del decennio cresce il numero delle commesse civili con la costruzione di nuovi fabbricati di abitazione nella trama del tessuto cittadino.
L’impresa sperimenta, tra le prime, l’applicazione della legge 865 in diritto di superficie nel quartiere “Le Azalee” a Gallarate, e continua successivamente (legge 457) in diverse situazioni ubicate prevalentemente nell’hinterland milanese.
A partire dalla metà degli Anni ’80 cambia il nostro modello di business di riferimento: da impresa di costruzioni in conto terzi a promotore costruttore (developer) che investe, realizza e propone al mercato direttamente i propri immobili residenziali. La società è oggi uno dei protagonisti del panorama immobiliare milanese, intrattiene rapporti con i maggiori partner nazionali ed internazionali e ha avviato importanti progetti di riqualificazione urbana quali il PII di Via Parri, SeiMilano, la riqualificazione del Portafoglio di immobili denominato “Sforzesco” e il parcheggio di Sant’Ambrogio con la sistemazione superficiale della storica piazza. Determinante nel percorso di crescita dell’azienda, l’alleanza con Värde Partners, società di investimento alternativo globale, culminata nel maggio 2019 con l’acquisizione del 20% di Borio Mangiarotti attraverso un aumento di capitale riservato con sovrapprezzo. L’ingresso di Värde sancisce un rapporto iniziato nel 2015 che ha portato alla realizzazione di
numerosi interventi di successo ed instaurato fra le due realtà un rapporto di reciproca fiducia, piena partnership e condivisione di valori. Emozione perché Borio Mangiarotti per noi rappresenta più di una semplice impresa di costruzioni, è infatti più propriamente la storia di una famiglia e di una comunità di persone e di affetti unite da una comune missione.
Ripercorrendo le sue vicende e le sue realizzazioni, si rivivono parti della storia del nostro Paese e della città di Milano.
A partire dal bisnonno, Carlo Mangiarotti, imprenditore pio-neristico che ha avuto il coraggio di credere in questa impresa e di far crescere l’azienda fino a farla diventare, durante la ri-costruzione postbellica, una realtà affermata e riconosciuta a livello nazionale.
Proseguendo con nonno Dado che, con la sua instancabile de-dizione al lavoro ed innata simpatia, è stato il collante umano dell’azienda per molti anni.
E nonna Renata, presenza fondamentale per la famiglia e so-lido punto di riferimento nei momenti di difficoltà affrontati. Fino all’indimenticato ed indimenticabile papà Claudio, uomo di un’intelligenza unica per cui una stretta di mano valeva più di cento contratti, che con il suo visionario e costante impegno istituzionale e sociale ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo ed al progresso di questa città.
Per terminare con l’attuale quarta generazione: Marta, Regina, Jacopo ed io, la cui pagina professionale è ancora tutta da scri-vere ma che certamente è legata dallo stesso affetto e marchiata dallo stesso fuoco sacro per l’impresa dei grandi predecessori. La famiglia è ovviamente centrale in quanto definisce la linea strategica ed investe nell’attività d’impresa, ma un ringrazia-mento particolare va a tutti i colleghi, passati e presenti, senza il cui straordinario impegno quotidiano tutto questo non sareb-be stato possibile. Eligio, Ernesto, Mino, Paola, Tiziana, solo per citare i più storici colleghi, anche se sarebbe doveroso men-zionarli tutti uno ad uno, grazie, voi siete Borio Mangiarotti!Se non si fa parte di questa realtà non si può comprendere fino in fondo cosa rappresenti il legame intrinseco fra persone, la-voro, sentimenti, manufatti realizzati che qui dentro si respira quotidianamente. Legame che sa di tradizione ed esperienza, ma con una forte spinta propulsiva verso il futuro.
Questo è il primo capitolo, ma abbiamo ancora voglia di scri-vere e raccontarci, perché, citando papà Claudio, abbiamo una sola missione:
«Andare sempre avanti…»