SPAZI URBANI E CULTURA CITTADINA
di Tommaso Sacchi
Assessore alla Cultura della città di Milano
* Foto: Rossella Mele
Gli spazi urbani – come piazze, parchi, musei, biblioteche, teatri, e ogni angolo della nostra città – sono tutti, potenzialmente, laboratori di cultura. Sono luoghi in cui le storie vengono narrate, le esperienze condivise e le diverse espressioni artisti-che si fondono per dar vita a un tessuto culturale vario e vitale. Uno degli obiettivi principali del mio mandato è quello di valorizzare e potenziare questi spazi, trasformandoli in veri e propri luoghi di incontro, dialogo e apprendimento. Per farlo, stiamo lavorando in sinergia con associazioni culturali, artisti, intellettuali e gli stessi cittadini, per creare eventi, festival e iniziative che animino gli spazi urbani, con un ventaglio di proposte culturali capace di soddisfare le diverse passioni e interessi della nostra comunità. L’arte, la musica, la letteratura, il teatro, la danza, la fotografia, solo per citarne alcune, sono tutte espressioni di cultura che si manifestano negli spazi urbani. L’obiettivo è di rendere la città un palcoscenico aperto, in cui ognuno possa contribuire e condividere la propria creatività. Un altro aspetto fondamentale è la valorizzazione del patrimonio culturale della città, che si realizza anche aprendo al pubblico luoghi altrimenti poco conosciuti o poco frequentati, come alcune cascine o piazze, per ospitare spettacoli, concerti iniziative per le famiglie. Gli spazi urbani diventano, quindi, dei veicoli di memoria e identità, elementi chiave per la conservazione della nostra storia.
Infine, la collaborazione tra il settore pubblico e privato è essenziale per sostenere la cultura diffusa in città. Le imprese possono svolgere un ruolo importante nel finanziare progetti culturali e nel fornire spazi per eventi o mostre. Allo stesso tempo, il settore pubblico deve assicurarsi di saper creare politiche culturali inclusive, che promuovano la partecipazione e l’accessibilità per tutti, indipendentemente dalla loro provenienza sociale o culturale, rendendo la cultura una forza trainante per la crescita e il benessere di tutti.
Non sono passati ancora due anni dall’inizio del mio mandato, ma abbiamo già realizzato molti progetti importanti che van-no in questa direzione.
Innanzitutto, abbiamo dato forza e struttura all’Ufficio Arte negli Spazi Pubblici, che si occupa del censimento e della valorizzazione del patrimonio d’arte pubblica già esistente, ma emana anche bandi per nuove produzioni, affianca artisti e proponenti al fine di realizzare nuove opere di arte pubblica. L’offerta culturale della nostra città è infatti arricchita da murales, sculture e installazioni, nati dall’iniziativa di artisti e collettivi, realizzati in modo spontaneo oppure a seguito di commissioni o grandi eventi. Una regia pubblica per progetti importanti e un sostegno agli artisti (e non ai vandali!) che rendono densi di significato gli spazi urbani, impreziosendo anche zone lontane dal centro con opere che finiscono per rafforzare l’identità dei quartieri, sono gli strumenti giusti per implementare arte e bellezza in città.
Gli spazi urbani sono protagonisti anche di un altro progetto culturale incentrato sulla diffusione, in tutti i quartieri, dello spettacolo dal vivo. Sono infatti orgoglioso di avere sostenuto già dal 2022, grazie a un finanziamento di 2.5 milioni di euro, il mondo dello spettacolo dal vivo, che usciva molto provato da due anni di inattività causati dal Covid-19. Grazie al bando pubblico e al progetto Milano è Viva – strutturato proprio per sostenere le attività di spettacolo nei quartieri della città più lontani dal centro – siamo riusciti a creare un programma di musica, teatro e performance diffuso, in grado di sostenere la rete delle associazioni culturali di quartiere che contribuiscono a tenere vivo il tessuto culturale cittadino e a consolidare, come si diceva prima, il senso di comunità.
Oltre a Milano è Viva, ci sono moltissime iniziative che portano arte, spettacolo e cultura nei quartieri di Milano, utilizzando spazi urbani: Piano City, MuseoCity, Art Week, Bookcity, JAZZMI, Music Week, La Scala in Città – solo per fare qualche esempio – si diffondono nelle piazze e nei parchi, oltre che nei musei, nelle biblioteche e nei teatri. Sono tutti progetti con una forte regia pubblica, realizzati in collaborazione con enti pubblici e privati, ma pensati per diffondersi capillarmente nel tessuto cittadino grazie alle realtà del territorio, che contribuiscono attraverso l’individuazione, la messa a disposizione dei loro spazi e la loro capacità di progettazione e produzione. Anche il sistema bibliotecario, che svolge un ruolo culturale e sociale importantissimo in una città come Milano, è in continua trasformazione, per continuare a offrire in tutte le zone presidi culturali sempre più aggiornati e accoglienti. Quasi tutte le biblioteche civiche hanno un giardino o uno spazio esterno che consente uno scambio informale, dove informazione e cultura possono essere condivise anche grazie a gruppi spontanei. Questo anche nelle recenti biblioteche di condominio, nate all’interno delle case Aler e MM di edilizia convenzionata, uno straordinario esempio di patto tra cittadinanza attiva, cittadinanza residente e istituzioni. Su questi patti si incardinano i nuovi elementi della geografia urbana della cultura: la biblioteca come luogo sociale e accessibile, il più democratico che ci sia, dall’accesso libero e gratuito, in costante aggiornamento. Credo fermamente che gli spazi urbani siano veri e propri catalizzatori di cultura in città. Sostenendo e valorizzando questi luoghi, investendo nella creatività e nell’accessibilità culturale, lavorando insieme, possiamo costruire una comunità più coesa e consapevole della sua identità culturale.